MARCONI A SALVAN
Marconi a Salvan: è il momento di fare chiarezza
Il 26 settembre l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (UIT) ha concesso ufficialmente il titolo di “Patrimonio mondiale delle telecomunicazioni” al Comune di Salvan (in Svizzera) dove, secondo loro, nel 1895 Guglielmo Marconi avrebbe soggiornato compiendo importanti esperimenti di telegrafia senza fili.
Apparentemente si tratta di fatti privi di riscontri storici, supportati esclusivamente dalla testimonianza “radiofonica” resa dal signor Maurice Gay-Balmaz nel 1968. Una testimonianza che, oltre a non offrire garanzie sull’esattezza delle date (in quanto legata ai ricordi d’infanzia del signor Gay-Balmaz, all’epoca un ragazzino di soli 10 anni), potrebbe essere stata condizionata dalla lettura di documenti e articoli relativi a Guglielmo Marconi negli oltre settant’anni compresi tra il 1895 e il 1968. I dubbi aumentano se si considera che non è nemmeno possibile documentare con certezza la presenza dello stesso Guglielmo Marconi in Svizzera in quegli anni. In particolare nel 1895 Marconi era sottoposto agli obblighi di leva militare e per lasciare l’Italia avrebbe dovuto attenersi a precise procedure di cui non ci sono riscontri, mentre dai documenti e dai “nulla osta” dell’epoca, risulta che il primo passaporto venne consegnato a Marconi il 10 febbraio 1896.
Il Sindaco Marilena Fabbri ha così chiesto a ITU (con due successive lettere) di conoscere le prove storico/documentali alla base della concessione del titolo di “Patrimonio delle comunicazione”a Salvan. Non avendo ricevuto risposte soddisfacenti – ITU ha infatti assicurato di aver approfondito la questione, senza però fornire argomentazioni o prove di merito – il Sindaco ha scritto alle Autorità locali, al Governo italiano e all’ambasciatore italiano in Svizzera, esponendo i propri dubbi sulla documentazione storico-scientifica alla base dell’onorificenza assegnata a Salvan e richiedendo il loro intervento per tutelare la primogenitura italiana degli esperimenti marconiani.
Il Governo italiano, nella persona del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, on. Gianni Letta, ha accolto le richieste provenienti dalle istituzioni bolognesi (Comune di Sasso Marconi, Provincia di Bologna e Regione Emilia-Romagna), chiedendo all’ambasciatore italiano in Svizzera, Giuseppe Deodato, di disertare la cerimonia del 26 settembre: un passo importante nella doverosa ricerca della verità storica.
A questa presa di posizione del Governo italiano hanno fatto seguito segnali di apertura dalla Svizzera: l’on. Letta ci informa infatti che il Presidente della Confederazione Elvetica, Pascal Couchepin, ha riconosciuto l’opportunità di chiarire la rispondenza storica dei fatti in questione, precisando l’assoluta estraneità del governo svizzero a qualsiasi tentativo di voler mettere in dubbio la primogenitura degli esperimenti italiani di Guglielmo Marconi. Anche la Fondazione “G. Marconi” di Salvan, in una lettera indirizzata dal suo presidente Yves Fournier al Sindaco Marilena Fabbri, dichiara di riconoscere che i primi esperimenti marconiani vennero effettuati a Villa Griffone a Pontecchio Marconi, ma ribadisce la presenza di Marconi a Salvan nel 1895, senza tuttavia portare prove a sostegno di queste affermazioni.
Da parte sua ITU, attraverso il Segretario Generale Hamadoun Tourè, ha fatto sapere al Governo italiano che lo spirito della manifestazione che si è svolta a Salvan il 26 settembre è quello di rendere omaggio alla figura di Guglielmo Marconi, sottolineando come gli esperimenti fatti a Salvan, oltre a non essere stati i primi svolti da Marconi, non abbiano un peso specifico particolare all’interno del percorso scientifico marconiano.
L’Amministrazione Comunale di Sasso Marconi accoglie dunque con piacere quanto viene comunicato dal Governo italiano, ma ritiene che non per questo venga meno la necessità di fugare ogni dubbio sulla vicenda dei presunti esperimenti svolti da Marconi in Svizzera: la lettera ricevuta dalla Fondazione “G. Marconi” di Salvan conferma che la presenza di Marconi in Svizzera nel 1895 si basa su semplici deduzioni e non è supportata da evidenze storiche. Proprio per questo motivo non si capisce il motivo di un così importante riconoscimento, e risulta ancor più forte l’esigenza di svolgere un approfondimento storico capace di fare chiarezza sulla cronologia degli esperimenti marconiani, e per questo il Comune di Sasso Marconi intende farsi promotore di un Comitato in grado di ricostruire sul piano storico e scientifico un pezzo di storia marconiana.
"Esprimiamo soddisfazione dunque perché a grandi passi ci si avvicina ad una verità storico-scientifica che deve essere condivisa a livello internazionale - ha commentato Marilena Fabbri -. Per questo motivo è stato necessario interrompere la sfilata di Autorità nazionali che venivano usate per confermare le tesi di Salvan (a cui siamo comunque grati per il lavoro di promozione svolto sulla figura di Guglielmo Marconi) e fare in modo che il principale riconoscimento internazionale rilasciato da ITU ovvero la consegna del titolo di Patrimonio mondiale delle Telecomunicazioni venga dato ad una delle molte località nel mondo che sono in grado di dimostrare con prove incrociate ed inconfutabili la presenza e il lavoro del nostro scienziato e concittadino.
Riteniamo quindi opportuno costituire una commissione storico-scientifica che sia in grado di ricostruire in modo inconfutabile l’estate 1895 di Guglielmo Marconi e capire se si sia mosso da Pontecchio. Il Comitato costituito per il centenario del Nobel (1909-2009) offre la possibilità di coinvolgere le Istituzioni italiane scientifiche più prestigiose e competenti sulla storia marconiana e sarà nostra cura proporre questo tema durante la prossima seduta congiunta. Con l’occasione potremmo approfittare anche della disponibilità offerta dalla Fondazione Marconi di Salvan e invitarli a portare il loro contributo storico-scientifico.
Solo in questo modo potremo chiudere la questione secondo una modalità che renda giustizia alla memoria di Guglielmo Marconi e alla storia scientifica del nostro Paese".