Dalle parole di Paola Coralli, la vicenda del partigiano Gino, suo padre.
A mio padre.
La resistenza non aveva colore politico ed i giovani di allora avevano forti valori comuni ; liberare la patria dagli invasori e dagli oppressori.
Sono sempre stata orgogliosa di mio padre partigiano.
Nel 43 aveva 19 anni ed era granatiere in provincia di Roma, dopo circa 20 giorni dal suo reclutamento firmarono l'armistizio e lui dovette disertare per non combattere dalla parte sbagliata.
Torno' a Bologna a piedi e con mezzi di fortuna , giunto a destinazione dovette nascondersi nel bosco e dormire spesso in una grotta vicino a casa con il fratello Ilario ed il padre Esilio, la madre Augusta senza farsi scoprire dai fascisti gli portava da mangiare.
Avevano sempre tanta fame, di quella vera.
Fu allora che cominciarono ad organizzarsi segretamente con molti uomini di Sasso Marconi e le testimonianze di quel tempo sono state raccolte in libri da vari partigiani fra i quali Martino Righi .
Sono rimasta sorpresa quando digitando su Google il nome di mio padre ho trovato traccia della sua militanza partigiana.
Da piccola ho sentito tanti racconti in famiglia e ne avevo orrore, per fortuna fra i racconti sentiti c'erano anche quelli della rivincita e della felicità per la liberazione, testimoniate con foto bellissime in cui mio padre sfila fiero ed elegantissimo per le vie del centro festeggiando il 25 aprile."
Buon 25 aprile a tutti!